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La città di Montichiari
L'estensione del Comune di Montichiari
Montichiari è uno dei maggiori centri della pianura, dotato del territorio più esteso della pianura bresciana, entro cui sorgono ben sette frazioni: Novagli, Vighizzolo, Chiarini, Ro, S. Antonio, Bredazzane e S. Giorgio. Le prime tre superano ampiamente i mille abitanti, raggiungendo l'entità di molti paesi che, nella Bassa, costituiscono comune. Numerosissime case sparse, alcune delle quali di origine antica, rendono oltremodo abitata la vasta campagna che nella parte occidentale, verso Ghedi, assume la configurazione di brughiera.
I reperti dei primi abitanti
In diversi siti sono stati portati alla luce reperti romani e preromani. Per la sua collocazione che guarda i confini bresciani verso il Garda e il mantovano, Montichiari fu sempre un centro strategico importante e fu partecipe o teatro di eventi storici notevoli. In particolare fu presa e distrutta da Ezzelino da Romano nel 1237 circa; ebbe un ruolo rilevante in molte vicende di confine della Repubblica di Venezia, specialmente nella guerra di Ferrara del 1482; in seguito fu luogo di battaglia durante le campagne napoleoniche e le guerre del Risorgimento italiano. Napoleone riportò tra Montichiari e Castiglione delle Stiviere una vittoria sugli Austriaci nel 1796 (lo ricorda un monumento, fatto erigere dallo stesso Imperatore nel 1805, presso la cascina Guglia, in fregio alla statale); nelle cascine Casermone, Bandiera e Bandierino (i toponimi ne restano segni) si sistemarono i Francesi prima della battaglia di Solferino; il Bandierino ospitò addirittura Napoleone III con i suoi generali.
La storia più recente
Più recentemente la storia civile di Montichiari ricorda che nel 1909 vi fu organizzato il primo circuito aereo d'Italia (e D'Annunzio ebbe allora il suo battesimo dell'aria sul biplano del pilota vincitore Curtis), e che nel 1921 vi si tenne il Gran Premio Automobilistico Internazionale. Ma il segno più notevole della sua storia specifica e della sua rilevanza economica è dovuto all'antico mercato settimanale del bestiame, che interessa anche le regioni vicine, e alla Fiera Agricola Zootecnica di Montichiari (prossima alla 70a edizione), l'unica della provincia di Brescia che può fregiarsi, per importanza, della qualifica di "nazionale".
Il titolo di cittÃ
Queste manifestazioni, che fino a ieri si svolgevano in un'area adiacente al centro storico, oggi hanno la loro sede in un complesso che, con il nome di "Centro Fiera", domina per estensione e per importanza delle costruzioni, la periferia sulla strada per Brescia. L'antica storia, gli avvenimenti politici e sociali, l'importanza mercantile, l'insediamento di uffici pubblici e di strutture di servizio, sia statali che zonali, hanno contribuito a far sì che il Presidente della Repubblica, con Decreto del 29 dicembre 1991, conferisse a Montichiari il titolo di Città .
L'orografia
L'orografia del territorio, attraversato dal fiume Chiese, è caratterizzata da ondulazioni che disegnano ben sei colline moreniche (tra le quali il colle Santa Margherita). Nonostante la loro modesta altitudine (intorno ai 120-150 metri di quota, ma con ben minore elevazione sul piano circostante), sono ricche della flora tipica della zona morenica del Garda, la quale conserva, preziose tra altre specie di piante, alcune piccole e rare orchidee. Oltre che dal fiume Chiese, secco d'estate, il territorio è segnato dal Vaso Reale, scavato intorno all'anno mille; in località Fontanelle sgorgano ancora numerose sorgenti d'acqua pura.
La chiesa più importante
La chiesa più importante dal punto di vista storico e artistico è l'antica pieve di S. Pancrazio. Edificata nel XII secolo in stile romanico, domina essa pure il paesaggio dall'alto dell'omonimo colle ed è ricoperta, all'interno, da un ciclo di affreschi, fra i quali spicca, sull'abside, una Crocifissione del 1387, firmata Giovannino da Montechiaro.
La parrocchiale
Il Duomo, dalla maestosa facciata e dall'imponente cupola, è ora BasilicaDuomo di Montichiari ed è dedicato a S. Maria Assunta.
La posa della sua prima pietra risale al 5 settembre 1729.
Il progetto era stato commissionato dal cardinale Angelo Maria Querini, vescovo di Brescia, all' architetto veneziano Giorgio Massari con interventi, nel timpano, dell' architetto Antonio Marchetti. Su progetto di Pierantonio Cetti venne inalzata nel 1785 la possente cupola. Nell' interno vi si trovano sette altari. Su uno di questi è collocata una splendida pala, opera di Girolamo da Romano detto il Romanino che rappresenta
"L' ultima cena".
Altre tre chiese importanti sorgono nel territorio: a Borgosotto (consacrata all'Immacolata Concezione), a Novagli (S. Lorenzo), e a Vighizzolo (S. Giovanni). Fra le altre chiese minori sono di pregio quelle dedicate ai Santi Pietro e Paolo, S. Maria del Suffragio, S. Margherita e S. Cristina.
Documento tratto da "Paesi e Paesaggi della Bassa Bresciana" di Delfino Tinelli
Indicazioni stradali:
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